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Alessandro D’Alatri: tutti i suoi Spot Anni 80

Molti degli Spot Anni 80 più famosi sono stati realizzati da un celebre regista del cinema italiano. Per diverso tempo, agli inizi della sua carriera, Alessandro D’Alatri ha lavorato in ambito pubblicitario, lasciando il segno. Ecco un video a lui dedicato, con tutti gli spot più famosi di cui è stato regista negli Anni 80.

  • 00:16 KODAK Ciribiribì Episodio 1 1988
  • 01:17 KODAK Ciribiribì Episodio 2 1989
  • 02:02 BACI PERUGINA TUBO con Riccardo Rossi, Claudia Gerini, Yvonne Sciò 1986
  • 02:33 SNAM METANO 1985 “Il metano ti dà una mano”
  • 03:07 FIAT PARAFLU 1988 “Atai Paraflu”
  • 03:52 GRAN GOLIA 1987 “Ma quant’è grande sta Golia?” Sogg. 1
  • 04:22 GRAN GOLIA 1987 “Ma quant’è grande sta Golia?” Sogg. 2
  • 04:54 GOLIA Sogg. Giornalista 1988 “Prendi il vizio di respirare”
  • 05:25 GOLIA Sogg. Luna Park 1988 “Prendi il vizio di respirare”
  • 05:55 CONTROL PROFILATTICI 1990 “Di chi è questo?”
  • 06:41 ILLY CAFFE’ 1990 “L’espresso è una vocazione”
  • 07:12 IMEC INTIMO DONNA 1986
  • 07:43 SPUNTI’ SIMMENTHAL 1989 Sogg. 1 “Una merenda alla grande”
  • 08:09 SPUNTI’ SIMMENTHAL 1989 Sogg. 2 “Una merenda alla grande”
  • 08:35 SPUNTI’ SIMMENTHAL 1989 Sogg. 3 “Una merenda alla grande”
  • 09:06 BARILLA FORZA ROMA 1986

Chi siamo

Spot 80 è un sito amatoriale dedicato a chi ama e ricorda gli spot italiani degli anni 80.

Nato nel 2004, il sito si pone l’intento di preservare queste vere e proprie “opere d’arte”, farle conoscere ai più giovani e permettere ai nostalgici di rivivere il passato attraverso le immagini e i jingle dei tanti “30 secondi”, bellissime opere di persuasione.

Spot80 intende recuperare non solo i filmati, ma anche tutti i “credits” degli spot, raccontando le persone e le storie dietro la creazione delle opere pubblicitarie. Registi, case di produzione, musiche, voci, attori, ecc… devono avere il loro giusto tributo. Articoli di approfondimento fanno da corredo all’archivio vero e proprio. Al fine di arricchire il più possibile i contenuti del sito, sono invitati a contribuire tutti gli addetti ai lavori e le case di produzione che hanno partecipato a quello storico periodo o che in ogni modo possano mettere a disposizione le loro conoscenze in merito.

Spot80 è curato principalmente dal fondatore Michele Logrippo, insieme ai collaboratori che partecipano volontariamente e gratuitamente a vario titolo:

  • Marco Narcisi per la scrittura delle descrizioni degli spot
  • Paolo Schraulek per la catalogazione degli spot

Si ringraziano infine coloro che hanno donato in tutto o in parte le proprie registrazioni. Li elenchiamo qui di seguito con il loro nome reale o il nickname, a seconda della loro preferenza.

Coca Cola Natale Anni 80: la vera storia dello spot

Se pensate a una pubblicità natalizia qual’è la prima immagine che vi viene in mente?

  • Una candela
  • Un viso di ragazza in primo piano

Sì, la pubblicità natalizia della Coca Cola degli anni 80 si può considerare a pieno titolo lo spot natalizio per antonomasia, pur con le sue anomalie: non c’è neve, non ci sono alberi di Natale, le persone non sono vestite con abiti invernali. Ma il suo lungo utilizzo (più di dieci anni, dal 79 al 91) e il jingle che ne fa da colonna sonora ne hanno fatto un cult degli anni 80.

Questo spot porta con se una storia fantastica, contornata da un velo di leggenda alimentata da personaggi che, oltre ad essere famosi, non hanno apparentemente alcun collegamento con la pubblicità. Come ad esempio Gerry Scotti. Cosa c’entra Gerry Scotti con la pubblicità natalizia della Coca Cola degli anni 80?

In una puntata del podcast “Muschio Selvaggio” di Fedez, Gerry racconta che al ritorno dal militare venne assunto dall’agenzia pubblicitaria McCann Erickson di Milano come copywriter junior. Lavorò con Alberto Cremona, uno dei grandi pubblicitari degli anni 80, che lo ascoltava a Radio Milano International. Racconta:

“uno dei miei vanti è che mi hanno affidato la traduzione del jingle di Natale della Coca-Cola”.

Poi però canta questo testo:

“Il mondo ti sorriderà, in pace e in armonia, Auguri Coca Cola e poi, Buone Feste a voi”.

Se siete appassionati di pubblicità anni 80, questo vi avrà fatto accapponare la pelle… perchè non è il testo giusto!

Eppure molte parti del suo racconto sono verosimili.

E’ vero che Alberto Cremona ha lavorato per McCann e nel 1977 è diventato direttore creativo, e Scotti racconta di essere assunto a 21 anni, che è proprio quell’anno. Cita China Martini con testimonial Ornella Vanoni che effettivamente era una campagna di quel periodo e di quell’agenzia. Quindi questa parte si può considerare indubbiamente vera.

Ma quel testo completamente diverso da quello della pubblicità… Diciamo che la memoria può fare brutti scherzi?

Eppure nessuno su internet accredita a Gerry Scotti il testo di questo jingle. Anzi, la stessa Coca Cola Italia, sul suo sito (Vorrei cantare insieme a voi | Coca-Cola Italia) accredita il testo nientemeno che a Cristiano Minellono, autore di brani come L’Italiano, Felicità, Ci sarà, Mamma Maria e tanti altri. Inoltre, Minellono è stato autore televisivo Mediaset: curò ad esempio la prima edizione di Buona Domenica, quella con Columbro e Cuccarini. Una leggenda vivente, insomma.

C’è addirittura un’intervista di Repubblica del 2019 in cui Minellono conferma di aver scritto il testo dello spot: ‘Vorrei cantare insieme a voi’, lo spot cult di Natale. L’autore: “Oggi quella canzone la riscriverei tale e quale” – la Repubblica

A sentire bene le parole che usa, però, sembra che stia un po’ sul vago e afferma di non avere nessun documento che confermi la sua paternità di questo testo. Poi fa riferimento a uno spot originale in inglese in cui c’è un “albero di natale immenso”, che però in quello italiano non c’è. Che spot avrà mai visto Minellono? Per capirlo, c’è da fare un altro passo indietro, fino al 1971.

Bill Backer è il direttore creativo per Coca-Cola dell’agenzia di pubblicità McCann-Erickson che aveva creato nel 1969 la campagna di successo “The Real Thing”. Nel 1971, all’interno di questa campagna realizza lo spot “Hilltop”, una pietra miliare della pubblicità di tutti i tempi: un gruppo di ragazzi delle più svariate etnie che cantano tutti insieme su una collina “I’d like to buy the world a Coke”.

Potete leggere la storia completa su: Il nido di Rodan, Il Post e MOZ O’CLOCK.

Il jingle nasce sulla melodia dei compositori Davis, Cook e Greenway, che già l’avevano pubblicata con il titolo di “Mom, True Love and Apple Pie”.

Questo spot in Europa non ebbe il successo sperato. In Italia non arrivò mai, forse anche perchè non poteva essere utilizzato in Carosello: qui ogni filmato poteva andare in onda una sola volta, doveva avere una durata precisa e non citare il prodotto se non alla fine. In America invece fu un successo travolgente, tanto che ne venne realizzata anche una canzone vera e propria, senza riferimenti alla Coca Cola, dal titolo “I’d like to teach the world to sing”.

A metà degli anni 70 si decise di realizzare anche una versione natalizia di questo spot, in cui gli stessi ragazzi di etnie diverse si riuniscono su una collina, hanno in mano una candela, e si dispongono in modo che, visti da lontano, vanno a comporre la forma di un albero di Natale. Eccolo, finalmente, il nostro mitico spot. Questa è la versione internazionale.

Di questo spot venne realizzata anche la versione da 30 secondi:

Questa campagna è continuata con altri spot più moderni, apparentementi mai arrivati in Italia. In essi compaiono scenari più tradizionalmente natalizi, come: un albero vero, la neve, i bambini.

La prima apparizione dello spot in Italia ce la riporta I Magnetici Anni, con una registrazione del 1979.

Questo montaggio è molto differente da quello che tutti conosciamo: a parte la candela iniziale e la ripresa finale, il resto è tutto composto da immagini che non sono presenti nemmeno nello spot internazionale.

A partire probabilmente dal 1983 è stato invece usato il montaggio internazionale da 30 secondi, utilizzato per quasi 10 anni e diventato per questo un mito.

Ma è nel 1986, ben 9 anni dopo la prima apparizione documentata dello spot in Italia, che viene pubblicato un brano, sotto il nome di “Coro Coro”, che riprende la musica dello spot. Tuttavia esso ha un arrangiamento e soprattutto un testo completamenti diversi.

Sulla copertina del 45 giri viene riportato il logo della Coca Cola, a conferma dell’ufficialità dell’iniziativa. E’ evidente l’intenzione di ripetere la strategia di marketing già usata 10 anni prima in America, quando il brano “I’d like to teach the world to sing” entrò in classifica proprio perchè era un’emanazione del leggendario spot “Hilltop”, ma senza i riferimenti alla bevanda.

Questo brano effettivamente ha come autore Cristiano Minellono e come produzione e arrangiamento Oscar Prudente, che sono i due nomi citati da Coca Cola sul loro sito. Ma il brano ha molto meno successo rispetto al jingle della pubblicità e viene presto dimenticato.

E’ possibile che chi ha realizzato l’articolo sul sito di Coca Cola abbia solo rielaborato informazioni prese su Internet, senza alcun approfondimento?

Siamo quindi al punto di partenza. Abbiamo detto che Gerry Scotti fece la sua esperienza di copywriter in McCann Erickson, che in tutto il mondo era l’agenzia della Coca Cola. Proviamo a cercare informazioni tra gli addetti ai lavori. Maurizio Badiani ha lavorato per tutti gli anni 80 nella stessa agenzia e ci racconta che, negli anni 80, le traduzioni dall’inglese per Coca Cola le faceva niente meno che il maestro Luigi Albertelli, che ha segnato la musica italiana con pezzi come Zingara di Iva Zanicchi, Ricominciamo di Adriano Pappalardo, La notte dei pensieri di Michele Zarrillo, ma anche con sigle televisive come Furia, Ufo Robot, Goldrake, L’ape maia, Anna dai capelli rossi e tanti altri. La nostra storia assume ancora di più i contorni della leggenda: uno spot mitico, uno dei conduttori più amati e due autori tra i più importanti della musica italiana. Tuttavia, Maurizio Badiani non ricorda se Albertelli lavorasse con la McCann già alla fine degli anni 70: è’ probabile che sia arrivato più tardi.

Ecco però, inaspettatamente, il punto di svolta: consultiamo il sito italiataglia.it, che contiene informazioni su tutte le opere sottoposte alla Commissione di revisione cinematografica fin dal 1913. Digitiamo nell’archivio le parole “Coca Cola”: bingo!

Il sito italiataglia.it che riporta informazioni sullo spot Coca Cola di Natale

Il sito ci rivela un sacco di informazioni: lo spot, qui indicato come “Candles”, è stato autorizzato dalla Commissione alla fine di Novembre 1978 ma, soprattutto, gli autori del testo sono BARBELLA e RITTER.

Pasquale Barbella è uno dei più importati creativi degli anni 80 e 90, mentre Fabio Ritter, attraverso il suo studio di produzione, la Circle di Milano, è stato un prolifico compositore e arrangiatore di jingle pubblicitari e spot radiofonici. Jingle come “Cuore di Panna” dei primi anni 80 e Gillette “Il meglio di un uomo” di fine anni 80 ne sono un esempio. La Circle esiste ancora, e sul suo sito abbiamo trovato il jingle originale, in alta qualità!

Abbiamo quindi una prova inconfutabile che il testo del jingle è stato tradotto da Fabio Ritter, ma qual è il legame con Pasquale Barbella? La risposta l’abbiamo trovata in un libro, “I creativi italiani” di Renata Prevost, uscito nel 1987. Nel libro si legge:

“Nel 1976 firma un accordo con la Circle, uno dei più importanti centri di registrazione, doppiaggi, consulenze musicali. Scrive per la Circle testi radiofonici e parole dei jingle”.

Nel frattempo riusciamo anche a contattare direttamente Pasquale Barbella, il quale non ricorda al 100% di aver messo mano a quel testo, facendo intendere che si sia trattato di un lavoro di gruppo. A sua volta, ci mette in contatto con Andrea Concato, che in quel periodo lavorava proprio in McCann.

Andrea Concato ha partecipato alla realizzazione di numerose celebri campagne degli anni 80 e non solo, per marchi come Barilla, Nescafè, Fiat Uno, Fiat Panda, Simmenthal, Colgate e tanti altri. Andrea, una vocazione da copywriter ma anche un’esperienza in radio, alla milanese Radio Montestella, che lo portò a occuparsi in McCann anche delle consulenze musicali, scrisse un primo testo di traduzione che poi passò alla struttura della Circle. Qui il testo venne ultimato e reso nel modo in cui tutti lo conosciamo. Ricorda che “il cliente voleva a tutti i costi che fosse mantenuto un rigoroso lip sync”, cosa che obiettivamente era difficile da ottenere su un filmato del genere. Conclude affermando che quello spot fu comunque un semplice lavoro di traduzione e adattamento dall’inglese, attività in cui i creativi generalmente non si sentivano molto entusiasti proprio perché prevedeva un apporto creativo pressoché nullo.

Eccoci dunque alla fine della nostra ricerca. Come talvolta accade, la realtà è un po’ meno affascinante, ma è stato comunque un bel viaggio, alla scoperta della vera storia dello spot emblema del Natale anni 80. L’importante è poterlo ancora sentire, di tanto in tanto, per ricordare un periodo felice della nostra vita o per provare ancora oggi a stare insieme uniti, a superare i conflitti e le diversità, almeno sotto Natale. Ancora oggi, per ricreare quell’atmosfera basta una candela, dei ragazzi ripresi dall’alto a formare un albero di Natale, e la scritta “Buone Feste”.

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Cornetto Algida, Cuore di Panna: tutti gli Spot Anni 80

Le pubblicità del Cornetto Algida si sono sempre distinte per un uso massiccio della musica: dal 2000 in poi con l’uso dei tormentoni estivi, magari lanciati in anteprima proprio dalla campagne Cornetto. Ma per tutti gli anni 80 e fino a metà dei 90 furono i jingle scritti appositamente per gli spot e diventarono il leit motiv delle estati degli italiani. Andiamo a (ri) scoprire insieme tutti gli spot e i jingle del Cornetto Algida degli Anni 80.

Anni 70. Voglia di gelato

Cornetto è da sempre il “Cuore di Panna”: non a caso tutti i jingle degli anni 80 ruotano intorno a questo slogan. Non tutti sanno però che esso nasce all’inizio degli anni 70, più precisamente nel 1972.

La campagna è dedicata a tutti i prodotti Algida e ha come jingle “Voglia di gelato”, prodotto da Franco Godi e usato già da qualche anno anche come slogan dell’azienda.

1978. Se tu lo vuoi, un Cuore di Panna per noi

Nel 1978 parte una nuova campagna, la prima interamente dedicata a Cornetto. La colonna sonora è un brano melodico in cui la chitarra è lo strumento prevalente. Il testo è chiaramente ispirato alla bella stagione, allo stare insieme e all’amore:

“Il sole intorno a noi

un dolce vento che scivola via

sentirsi liberi

trovarsi in compagnia

ridere di niente

c’è un Cuore di Panna per noi

è un cornetto dolce…

un Cuore di Panna per noi”

In quel periodo Cornetto era disponibile anche nella versione Olimpia, alla fragola.

Esiste anche una versione estesa del jingle:

“Tempo d’estate

voglia di sole

di mare blu

giorni felici con tutti gli amici miei

sempre con noi

e dentro di me batte un cuore libero

più dolce e più forte sai

se tu sei qui

c’è un Cuore di Panna per noi

nei momenti teneri

un Cuore di Panna per te

un Cuore di Panna

un Cuore di Panna

un Cuore di Panna per noi”

La campagna ebbe così tanto successo che del jingle venne anche realizzato un brano edito, come spesso succedeva in quegli anni. Daniele Saia, appassionato di musica e collezionista di 45 giri, sul suo canale Youtube Demetan78 dedicato alle rarità e ai brani storici ad alta qualità sonora ha trovato il disco, una vera rarità, e lo ha pubblicato sul suo canale. Quando l’ho incontrato mi ha mostrato il 45 giri, pubblicato con lo pseudonico di Machondo. Gli autori sono invece Ritter e Barbella, una coppia a me già nota. Come ho raccontato nel video dedicato allo spot natalizio della Coca-Cola “Vorrei cantare insieme a voi”, Fabio Ritter era il fondatore della casa di produzione Circle, specializzata in spot radiofonici, jingle originali e adattamenti dall’estero. Pasquale Barbella è uno dei più grandi creativi italiani e negli anni 70 lavorava con la Circle come freelance. E’ lo stesso Barbella, sul suo blog, a raccontare la genesi del jingle che, in realtà, era nato come brano completo destinato alla pubblicazione.

Il jingle di Algida, Cuore di panna, sembrava una canzone vera. Anzi, lo era. Per puro spasso avevamo messo giù, nei ritagli di tempo libero, una pop song in inglese. Si intitolava Lazy day o qualcosa di simile. L’avevamo incisa con la voce (affumicata e bellissima) di un fotografo belga amico di Ritter, un certo Bart Herremann. Mentre ci interrogavamo su cosa farne, arrivò un briefing della McCann per il gelato. I ragazzi si guardarono negli occhi: il briefing sembrava fatto apposta per la musica e l’arrangiamento di Lazy day. Io recalcitrai un poco: era la nostra, quindi anche mia, “canzone vera”, e mi scocciava cederla alla pubblicità. Ma il lavoro viene prima degli hobby. Cambiai le parole a Lazy day. E Cuore di panna, cantata in italiano da Herremann, diventò il jingle più popolare di quegli anni. Così bello e insolito che la canzone fu stampata e messa in commercio con un disco a 45 giri. Anche se la frase “cuore di panna” era da anni il motto del Cornetto Algida, il testo non parlava esplicitamente di gelati e il pezzo poteva passare per una ballata sentimentale.

La campagna va avanti fino al 1984 con diversi soggetti, sempre lo stesso jingle ma il testo leggermente modificato. Questo testo è del 1981, ad opera di Fabio Ritter e Daniela Frasca Polara:

“Cosa c’è (lo sai che cosa c’è)

dentro te (cosa c’è dentro te)

forse tu non lo sai, c’è un piccolo Cuore di Panna

c’è un cuore di panna per noi

un cuore di panna per te

nei momenti teneri

se tu lo vuoi

un cuore di panna per noi”

1985-1988. Un cuore di panna e noi

Nel 1985 parte la nuova campagna Cornetto Algida. Continuando il tema già percorso in precedenza, le immagini mostrano momenti spensierati d’estate, ma i protagonisti prevalentemente coppie, grandi e piccole. Iconico è il pallone con il logo Algida che esce fuori dalla piscina.

Questa campagna viene girata nella zona di Orbetello, il regista è l’indimenticabile Enrico Sannia. Art Director Maurilio Brini (che è anche l’uomo di schiena nell’ultima inquadratura), Fabrizio Russo, che di questa campagna è copywriter, mi ha raccontato:

“Su Cornetto si improvvisava poco. Le vignette erano state lungamente discusse in precedenza e i numerosi spostamenti di set, il cast molto nutrito e il pasticcere (Arduino, all’epoca un mito) sempre dietro con cucina e attrezzi, consigliavano di investire tempo e risorse solo nelle scene che sapevamo avremmo montato. Il pasticcere sul set era indispensabile. Il “vero” Cornetto, quello in commercio, era inutilizzabile: con le luci ed i tempi del set si sarebbe sciolto in un attimo. Arduino riproduceva Cornetti perfetti, identici in ogni dettaglio ma in grado di “resistere” al calore molto molto di più. Arduino era un vero artista: erano suoi i doppioni cinematografici di quasi tutti i più importanti brand di food di quegli anni in cui la post-produzione era poca cosa. Riguardo alla campagna, alla fine mi sembra fossero due soggetti con molte scene in comune e sempre lo stesso finale.”

Il jingle è presumibilmente cantato da Marco Armani:

“Se quello che cerchi

è un cuore d’amare

un piccolo cuore per farti sognare

un giorno d’estate un cuore di panna troverai

un cuore di panna e noi

un cuore da scoprire

un cuore di panna e noi

un cuore di panna e noi”

Lo stesso jingle viene utilizzato anche nella campagna del 1987-1988, ricantato presumibilmente da Franco Fasano (ma non ho trovato conferme a riguardo).

1989-1991. In tutti noi c’è un Cuore di Panna

La campagna che parte nel 1989 continua sul solco già tracciato in precedenza, con un nuovo jingle. Gli autori di questa colonna sonora sono i fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda, gli stessi che sono dietro ai successi dei Righeira ma anche dietro al brano Sorrisi is Magic per Sorrisi e Canzoni, Movies per la rivista Ciak e molti altri.

In un’intervista rilasciata a Funky Junk, Carmelo La Bionda racconta che a differenza dei precedenti jingle per Cornetto, più intimisti, loro scelsero uno stile “corale, aperto, solare”.

Il testo di questo spot è:

“Il sole e noi

d’estate c’è un desiderio in te

è un Cuore di Panna

un momento tenero

(questo nostro stare insieme) è splendido per noi

perchè quando stiamo insieme la voglia c’è

c’è voglia di un Cuore di Panna

dentro di te, in tutti voi, in tutti noi

c’è un Cuore di Panna”

Anni 90

Nel 1992 viene realizzato un nuovo jingle, che unisce il lato intimista dei primi due jingle anni 80 alla coralità del terzo. Purtroppo durerà solo un’estate, perchè nel 1993 viene sostituito con un nuovo jingle che durerà fino al 1994. La voce è quella potente di Luca Jurman, che alcuni riconosceranno anche in Sorrisi is Magic, in jingle per Coca-Cola, Ringo Pavesi. Ecco il testo:

“L’estate va

ha un Cuore di Panna

inseguo un sogno grande

tutto per noi

Cornetto, si (Cornetto, sì)

ha un Cuore di Panna

estate non finire mai…”

Gli Spot Anni 80 di Cornetto Algida all’estero

Algida è di proprietà di Unilever fin dagli anni 60 e uno dei primi prodotti esportati nel modo dalla multinazionale fu proprio il Cornetto, che negli anni 80 era è venduto praticamente ovunque fuori dall’Italia. Unilever vende i propri gelati con marchi locali, diversi a seconda della nazione. Ma come viene pubblicizzato Cornetto all’estero?

Nel Regno Unito, con il marchio Wall’s, per tutti gli anni 80 viene utilizzata una campagna in cui i protagonisti si trovano in Italia e cantano “O’ Sole Mio” in una versione riveduta per essere inerente al gelato. Il titolo è “Just one Cornetto” ed è talmente famoso in Gran Bretagna che, a distanza di molti anni, alcuni hanno emulato lo spot proprio a Venezia.

Anche in Brasile, dove viene venduto con il marchio “Gelato”, nei primi anni 80 viene usato lo stesso soggetto e lo stesso jingle. In questo caso, però, il testo è tutto in italiano.

Nel 1989 invece, viene usata la stessa campagna italiana e, incredibilmente, con lo stesso jingle e quasi lo stesso testo, anche se ricantato con un accento brasiliano.

In Danimarca il marchio locale è Frisko. Nel 1985 lo spot è lo stesso prodotto per l’Italia, ma con alcuni artifici di postproduzione, le etichette e i loghi dei gelati vengono modificati con quelli autoctoni. Il jingle è invece diverso, ma alcune note iniziali richiamano il nostro jingle del periodo 78-84.

In Grecia, il marchio locale è sempre Algida ma il logo è quello che noi conosciamo come Eldorado… Qui non solo lo spot è lo stesso, “aggiustato” in maniera posticcia dove necessario, ma anche il jingle è il medesimo, ovviamente ricantato in greco! Stessa cosa succede nel 1993: il jingle è lo stesso cantato da noi da Luca Jurman.

In Portogallo Cornetto viene venduto con il marchio locale Olà. Qui per tutti gli anni 80 viene usato un jingle appositamente realizzato e, probabilmente, molto famoso. Gli spot sono quasi sempre gli stessi usati in Italia: in uno dei primi soggetti si nota la ragazza che corre sul bagnasciuga indossando una canottiera bianca con i bordi rossi, la stessa che si vede in alcuni spot italiani del periodo 78-84. Gli spot degli anni successivi sono addirittura identici, modificati in post produzione dove necessario come già visto per le altre nazioni.

In Olanda, dove il marchio locale è Ola, nel 1989 va in onda una campagna con le immagini italiane dello stesso periodo ma con il jingle usato in Italia nel 1985. Nel 1994 va in onda la campagna internazionale.

In Spagna, Cornetto viene venduto con il nome di Cuore, sotto il marchio locale Frigo. Lo spot del 1994 è lo stesso italiano.

In Germania, con il marchio locale Langnese, negli anni 80 Cornetto ha una produzione pubblicitaria tutta diversa, ma comunque molto 80s. Nei primi anni 90 si adegua alla comunicazione internazionale.

Arriviamo infine in Francia. Fa inoltre molta impressione notare che il marchio locale usato da Unilever è Motta, che in Italia era il principale concorrente di Algida. Nel 1981 va in onda uno spot studiato appositamente per il mercato francese, mentre già nel 1982 la campagna è molto simile a quella italiana. Nel 1993, va in onda la campagna internazionale che già abbiamo visto altrove e anche in Italia.

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I 100 Spot Anni 80 Più Famosi

Ho raccolto i 100 spot più famosi degli anni 80 e li ho messi tutti in un unico video. Buona visione!

  • PIC INDOLOR 1984 “Già fatto?”
  • VIM LIQUIDO 1985
  • POMI’ PARMALAT 1983 “O così, o Pomì”
  • KNORR RISOTTO CON FUNGHI 1985
  • FIAT TIPO 1988 con Renzo Arbore “L’ultima tentazione”
  • BAYER LASONIL 1984 Musica di Franco Godi
  • LOACKER WAFER 1985 “Loacker che bontà!”
  • AIAX PAVIMENTI 1987 “Igiene sì… fatica no!”
  • CATARI’ PIZZETTE 1983 con Giorgio Bracardi
  • HENKEL PERLANA CON AMMORBIDENTE 1983 “Nuovo? No, lavato con Perlana. Passaparola!”
  • DENIM AFTER SHAVE 1987 “Per l’uomo che non deve chiedere… mai!”
  • LIPTON ICE TEA 1987 con Dan Peterson “Fee-noo-mee-nale!”
  • SIP TELESELEZIONE 1989 “Mi ami? Ma quanto mi ami?”
  • MOTTA LA CREMERIA 1989
  • FIAT OLIO PARAFLU 1988 “Atai Paraflù!”
  • IMPULSE TEMPTATION 1984 “Se qualcuno ruba un fiore per te, sotto sotto c’è Impulse”
  • BIG BABOL 1982 con Daniela Goggi “Mastichiamo, mastichiamo, mastichiamo Big Big Babol!”
  • DIGER SELZ EFFERVESCENTE 1985 con Valerio Staffelli
  • PERUGINA FRUIT-TELLA 1985 “No, non è una gomma, non è una caramella…”
  • PASTA AGNESI 1989 “Silenzio, parla Agnesi”
  • GRAFIC GARNIER 1988 Musica di Franco Godi “Fai da te con Grafic”
  • YOMO YOGURT SOGG. FUMO 1988 con Beppe Grillo “Felice di piacervi”
  • GILLETTE CONTOUR PLUS 1989 “Il meglio di un uomo”
  • AIAZZONE MOBILIFICIO 1986 con Guido Angeli “Vieni vieni vieni d’Aiazzone…”
  • GATORADE 1990 con Franco Baresi “Vince la sete e riparti di slancio”
  • ARISTON MARGHERITA SNELLA 1988
  • SCOTTEX CARTA IGIENICA 1983 “10 piani di morbidezza… 10 rotoli di convenienza”
  • SANPELLEGRINO ARANCIATA 1988 “Che aranciata esagerata!”
  • CROSTATINA MULINO BIANCO 1987
  • URRÀ SAIWA WAFER 1987 “Io non ho mai provato Urrà!”
  • SOGNI D’ORO CAMOMILLA 1986 “Io lo so, che questa notte sognerò…”
  • GLED MAGIC WATER 1982 “Luisa inizia presto, finisce presto e di solito non pulisce il bagno”
  • POSTALMARKET 1984 “Con Postalmarket sai, uso la testa, e ogni pacco che mi arriva è una festa!”
  • FERRARELLE SOGG. MONNA LISA 1982 “Liscia, gassata o Ferrarelle?”
  • PERSONAL HATU PROFILATTICI 1984 “Far bene l’amore fa bene all’amore”
  • TUBORG BIRRA SOGG AMICI AL BAR 1989 Voce e musica di Franco Godi “Tuborg solo tu, mi turbi sempre più…”
  • FRUIT JOY 1987 “Alle morbide Fruit Joy, tu resistere non puoi… devi devi devi devi devi masticar!”
  • CITROEN VISA DIESEL 1984 “Ehi Gringo, la machina… Vavavuma!”
  • SKIPPER ZUEGG 1990 “Spremi, schiaccia, Skipper!”
  • THE GLENLIVET WHISKY 1985 con Armando Sommajuolo “Abbiamo l’esclusiva!”
  • AMARO AVERNA 1987 Voce e musica di Mario Guarnera “Il gusto pieno della vita”
  • GOCCE DI NAPOLEON PROFUMO 1985 “Gocce di Napoleon su di me…”
  • BOMBOLONI MULINO BIANCO 1988
  • TENDERLY CARTA IGIENICA 1984 “Tenera Tenderly…”
  • TONNO INSUPERABILE 1985 “170 grammi di bontà… in olio di oliva!”
  • AMARO RAMAZZOTTI 1985 “Milano da bere”
  • HENKEL VERNEL 1986 con Ferruccio Amendola “Morbidezza imbattibile”
  • COLUSSI GRAN TURCHESE BISCOTTI 1989 Regia Maurizio Nichetti “Gran Turchese ce n’è uno, come lui non c’è nessuno!”
  • ZUCCHETTI RUBINETTI 1985 con Beppe Tosco “Si chiama Zucchetti la libertà di fare con l’acqua tutto ciò che ti va!”
  • GRAPPA BOCCHINO 1980 con Mike Bongiorno “CONCLUDENDO… CONCLUDENDO!”
  • VICTORS RESPIRA VIVO 1985 con Marisa Laurito “Si sentono nella gola e anche nel naso!”
  • NINTENDO ENTERTAINMENT SYSTEM 1990 con Jovanotti “La Nintendomania dilaga: fatevi prendere!”
  • PHILIPS TV COLOR 1981 Voce di Giuni Russo “Colore sempre vivo”
  • PASTA BARILLA SOGG. BAMBINA E GATTINO 1987 “Dove c’è Barilla c’è casa”
  • ELAH CARAMELLE MORBIDE SOGG. MIKE BAMBINO 1985
  • BASTONCINI FINDUS 1987 “Buon pesce, tanto gusto, tutta forza!”
  • NELSEN PUO’ CANDEGGINA 1985 con Angela Finocchiaro, regia di Maurizio Nichetti “Può… dove il detersivo non può”
  • YOMO YOGURT SOGG. PUBBLICITA TELEPATICA 1987 con Beppe Grillo “Provate ad uscire e a comprare qualcos’altro adesso…”
  • SACLÀ SOTTOLIO 1990 con Paolo Villaggio e Gigi Reder “Buoni così, solo Saclà”
  • MOROSITAS 1986 con Cannelle “Morbida la vita!”
  • KODAK CARTA FOTOGRAFICA CIRIBIRIBÌ 1987 “Ciribiribì… Kodak!”
  • VALDA SOGG. SONNO 1985 con Paolo Hendel “Italiani… state sani!”
  • N/D
  • NESTLE’ NESCAFE’ GRAN AROMA E CLASSIC CAFFE’ 1988
  • CEDRATA TASSONI 1986 Voce di Mina “Per voi e per gli amici, Tassoni”
  • SOFFICINI FINDUS SOGG. MICIONE 1989 “Il Sorriso che c’è in te”
  • DADO KNORR 1988 “Ehi papà guarda, un pollo!”
  • CORNETTO ALGIDA 1985 Voce di Franco Fasano “Un cuore di panna e noi”
  • PERUGINA BACI 1987 Voce di Enzo Draghi, musica di Franco Godi “Diamoci un mondo di Baci”
  • NUVENIA POCKET 1987 Musica di Franco Godi “Nuvenia Pocket… sicura e vai!”
  • GRAN GOLIA CAREMOLI 1987 “Ma quant’è grande sta Golia?”
  • TELEFUNKEN TV COLOR 1985 “Qualità, costante, nel tempo”
  • FERRERO POCKET COFFEE 1989 “La carica del caffè più l’energia del cioccolato”
  • INVICTA ZAINI 1989 “Tutta la libertà”
  • SCARPINE CHICCO 1989 Voce e musica di Franco Godi “Devi farne di strada, bimbo”
  • SANBITTER SANPELLEGRINO 1985 “SanBittèr… c’est plus facile!”
  • SFORNATUTTO DELONGHI 1986 “Si pulisce da solo… Sfornatutto!”
  • MENTAL FASSI 1985 “Io ce l’ho profumato… l’alito”
  • L’OREAL GAMMA STUDIO LINE 1989 “Scolpisci i tuoi capelli”
  • TE’ LIPTON 1985 con Dan Peterson “Per me… numero 1!”
  • DINO ERRE CAMICIE 1989 con Maurizio Costanzo “Proprio una camicia coi baffi”
  • PIPPO LA SCOPA 1985 “Pippo, tutta un’altra scopa”
  • MOTTA TARTUFONE CIOCCOLATINI 1985 con Derek Griffiths “Motta Tartufon, et la fête sera plus bon”
  • CAMPARI SODA 1986 “Campari gira al ritmo del tuo tempo”
  • PASTIGLIE VALDA SOGG. FUMO 1985 con Paolo Hendel “Italiani… state sani!”
  • CARAMELLE TABU’ CLASSICO E BIANCO 1988 “Ta-ta-ta-tabù”
  • LAVAZZA QUALITÀ ORO SOGG.’ROBOT’ 1984 con Nino Manfredi e Nerina Montagnani “Più lo mandi giù, più ti tira su”
  • PENNELLI CINGHIALE 1982 “Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello”
  • OLIO CUORE 1984 con Mariangela Melato e Ilary Blasi “Mangiar bene per sentirsi in forma”
  • ORZORO NESTLE’ 1980 Voce di Betty Curtis, Musica di Franco Godi “O-o o-o Orzoro è buo o-o ono con tutti, proprio tutti i bei bambini-ni”
  • STEFANEL ABBIGLIAMENTO 1984 “In scena da protagonisti”
  • SOLE BIANCO E DELICATO 1984 “Contro l’unto di tutti i piatti metti Sole e vincerai”
  • STEFANEL ABBIGLIAMENTO 1987 “L’amore, addosso”
  • SOLE BIANCO DETERSIVO 1980 con Paolo Villaggio
  • BACI PERUGINA TUBO 1986 con Riccardo Rossi, Claudia Gerini, Yvonne Sciò “Con un tubo e un Bacio puoi dire tutto”
  • CORNETTO ALGIDA 1982 “Un cuore di panna e noi”
  • DASH DETERSIVO 1982 con Paolo Ferrari “Più bianco non si può”
  • SCAVOLINI CUCINE 1987 con Lorella Cuccarini “La cucina più amata dagli italiani”
  • CROSTATINA MULINO BIANCO 1987 con il Piccolo Mugnaio Bianco e Clementina
  • FIAT PARAFLU 1988 “Atai Paraflù!”
  • BIG BABOL 1982 con Daniela Goggi, musica di Franco Godi “Mastichiamo, mastichiamo, mastichiamo Big Big Babol!”
  • SIP TELESELEZIONE 1989 con Yvonne Sciò “Mi ami? Ma quanto mi ami?”
  • SOGNI D’ORO CAMOMILLA 1986 Musica di Franco Godi “Io lo so, che questa notte sognerò…”
  • AIAZZONE MOBILIFICIO 1986 con Guido Angeli “Vieni vieni vieni da Aiazzone…”

Il fondatore di Radio Italia canta la pubblicità anni 80

Mario Volanti è noto per essere fondatore, presidente e conduttore di Radio Italia Solo Musica Italiana. Ho scoperto però che Volanti, prima di aprire Radio Italia prestò anche la sua voce per alcuni famosissimi spot dei primi anni 80.

Galeotto fu Telejurassico

Tutto è nato da una segnalazione dell’amico e collaboratore di Spot 80, Andrea Lombardo. Con Andrea ci conosciamo da una vita e condividiamo la passione per la radio di tutti tempi e per la tv del passato. Andrea gestisce un proprio profilo su Youtube, chiamato “Telejurassico”.

Uno spot Kellogg’s Corn Flakes del 1982

E’ stato Andrea a novembre 2022 a segnalarmi che lo spot dei Kellogg’s Corn Flakes del 1982 sembrava cantato da Mario Volanti. Dopo alcune indagini fatte tra amici del settore, mi sono deciso a scrivergli direttamente. Mi ha risposto accettando una breve intervista telefonica.

Corista con Gianfranco Tadini

Radio Italia è nata verso la fine di febbraio del 1982 era anche cantante e corista e, tra le varie attività svolte in questa veste, prestava la sua voce per la pubblicità televisiva. Volanti lavorava con l’organizzazione di Paola Orlandi e del maestro Gianfranco Tadini, che aveva uno studio di registrazione che lavorava spesso per produzioni televisive. Con la partenza di Radio Italia, Mario Volanti smise di lavorare come corista e si dedicò totalmente alla sua creatura radiofonica.

Fonda Radio Italia, va al numero 1 su Radio Deejay

Ci racconta una curiosità: Radio Italia nacque a fine febbraio del 1982, quasi in concomitanza con Radio Deejay che nacque all’inizio dello stesso mese. A quel tempo Radio Deejay aveva un programma chiamato “Spot 10 e Lode”, una classifica dei 10 jingle della pubblicità più famosi del momento. Ci fu un periodo in cui Mario Volanti, con lo spot Kellogg’s, fu primo su questa classifica di Radio Deejay, cioè su un’emittente concorrente della sua!

SOS Glysolid, Mastro Lindo, Dreher

Volanti ricorda anche altri spot a cui ha prestato la sua voce: Glysolid, Mastro Lindo, Dreher. La musichetta “SOS Glysolid” la ricordiamo tutti! Invece riesco ad associare correttamente quali siano gli altri due spot citati. Per aiutarmi, Volanti ricorda il testo del jingle Dreher: “Più gusto di birra / che soddisfa / che soddisfa / che soddisfa”. Purtroppo non credo di averlo mai sentito finora.

Spot locali lombardi

Nella chiacchierata con Mario Volanti cito un altro spot segnalatomi da Andrea Lombardo: si tratta di uno spot di una catena di negozi di abbigliamento milanesi, “Uba Uba”. Volanti conferma di aver realizzato tutto lui, ma precisa che le produzioni per la pubblicità locale venivano fatte da lui perché servivano per Radio Italia, che al tempo trasmetteva (e lo avrebbe fatto ancora a lungo in futuro) sia spot nazionali che spot locali. Ricorda scherzosamente che all’inizio in radio c’erano due persone, “io e io”, come a dire: a quei tempi bisognava arrangiarsi. Volanti ritiene che la sua esperienza pregressa come cantante negli spot nazionali gli abbia poi permesso di realizzare più facilmente jingle per la pubblicità locale che sono rimasti nella mente dei milanesi per molti anni. Chi ha vissuto quei tempi a Milano probabilmente ricorderà gli spot radio de “Il tranvai”, del “Sugherificio Spano”, ecc…

Settecolli

Torno sul filone degli spot nazionali. Sempre Andrea mi aveva anche segnalato lo spot del formaggio “Settecolli”, sempre del 1982. Volanti non ricorda di averlo cantato ma il video che abbiamo recuperato non sembra lasciare dubbi.

Ancora su Kellogg’s Corn Flakes

In chiusura, Mario Volanti torna sul jingle dei Kellogg’s Corn Flakes riferendo di averne registrata una versione estesa da tre minuti per una convention aziendale della Kellogg’s. Purtroppo non abbiamo notizie di questa versione, probabilmente mai pubblicata. Dice infine che il jingle traeva spunto originariamente da uno “spiritual” americano.

Dal momento dell’intervista alla sua pubblicazione, Andrea ha ritrovato un altro spot dei Corn Flakes, questa volta del 1980. Anche questo sembra proprio cantato da Mario Volanti e sembra molto più “spiritual” di quello dell’82. Sarà forse questo lo spot a cui Volanti fa riferimento in chiusura?

Se avete risposte a qualcuna delle questioni rimaste aperte in questa intervista, scrivetemi!

L’amore, addosso. La campagna Stefanel 87-88 raccontata da uno dei creatori.

Tra le campagne degli anni 80 che più si ricordano c’è senza dubbio quella di Stefanel 87-88. Ambientazioni lontane e romantiche, una colonna sonora dolce ma anche energica sono i tratti distintivi dei quattro spot della campagna. Ho intervistato uno dei creatori, Maurizio Badiani.

Una campagna di rilancio

Quella di Stefanel 87/88 fu una campagna voluta per il rilancio dell’azienda. Venne indetta una gara e tra le agenzie partecipò anche McCann Erickson. Il cliente non lo disse ma si scoprì dopo che il rilancio era votato ad agevolare l’ingresso in Borsa di Stefanel.
Al contrario di prodotti come i detersivi o le automobili, dove la parte razionale è molto importante, I profumi e la moda non hanno bisogno di tante parole per essere valorizzate: il prodotto deve parlare da sè. Per una comunicazione vincente bisogna costruire un’atmosfera, un sapore particolare.
In McCann furono coinvolte due coppie creative: da una parte, Maurizio Badiani come Copywriter e Barbara Guenzati come Art Director, dall’altra Riccardo “Rino” Rinetti (Copywriter) e Stefano De Filippi (Art Director). Con la supervisione del leggendario Franco Moretti, ogni coppia preparò due “animatic”,uno per la linea Adulti e uno per la linea Kids.

Gli Animatic (o “Rubamatic”…)

Gli “animatic” erano video di prova/dimostrativi realizzati con disegni o immagini di repertorio, il cui scopo era quello di rappresentare il senso, anche se impreciso, di quello che si sarebbe realizzato dopo. Racconta Badiani che nell’ambiente venivano anche chiamati “rubamatic”, quando gli spezzoni venivano presi da altri spot o dal cinema (col rischio che fossero talmente belli da rendere lo spot definitivo deludente).

In continuità col passato

Stefanel scelse McCann come agenzia e la proposta della coppia Badiani/Guenzani fu quella vincente.
Stefanel veniva da campagne precedenti in cui erano protagonisti giovani ragazzi e ragazze in ambientazioni naturali ma lontane, ad esempio sul ghiaccio. L’idea del team di lavoro di Badiani fu quindi quella di portare avanti il marchio, riposizionandolo meglio, ma senza tagliare completamente con il passato. Dai filmati precedenti ricavarono una deduzione: se ambienti un capo di abbigliamento in un ambiente naturale, il capo stesso acquisisce un senso di naturalità nella percezione del consumatore. A questo decisero di agganciare alcune “storielle”, ad esempio, un affetto che si trasmette tra due persone: il calore umano unito al calore del capo che rafforzano a vicenda l’amore.

Una sola campagna per due linee

Stefanel aveva anche una linea bambini, Stefanel Kids. L’azienda chiese all’agenzia se fosse stato meglio realizzare due campagne separate oppure una sola. Si scelse la seconda strada per evitare una cesura tra le due linee, che avrebbe portato inoltre a un inutile raddoppio di costi. Stesso mood, declinato opportunamente nei due contesti.

Il regista e la protagonista femminile

Regista della campagna fu Jean-Jacques Beineix, reduce l’anno prima dal buon successo di pubblico e di critica per il film “37.2 Le Matin”, uscito in Italia come “Betty Blue”.
L’attrice fu Isabelle Pasco, al tempo fidanzata con Beneix.

Le locations: Skye e Lanzarote

La campagna venne realizzata in due fasi: nel settembre del 1987 sull’isola di Skye, in Scozia per la linea autunno/inverno e nella primavera del 1988 a Lanzarote, in Spagna per la linea primavera/estate. Ecco il trait d’union con le campagne precedenti: ambientazioni lontane ma magiche con riprese d’effetto.
Maurizio racconta che per i film girati a Skye venne utilizzato un elicottero con una speciale macchina da presa a bordo, sottoesposta e parzialmente fuori dalla cabina, strutturata in modo da impedire alle immagini di risultare mosse. Infatti su un elicottero le vibrazioni sono fortissime, specialmente quando arriva un colpo di vento.

L’ombra della Sacis

Un altro aneddoto riguarda il film Kids: il bambino con la giacca gialla, camminando nel tragitto previsto dallo spot, spesso si trovava davanti a pozzanghere in cui si lanciava con gioia: la Sacis, che ancora negli anni 80 operava una sorta di “controllo qualità” sulla pubblicità mandata in onda in Rai, chiese di eliminare tutte le immagini di questo tipo poichè rappresentavano un comportamento sbagliato che i bambini avrebbero potuto emulare. Così vennero realizzati due tagli: uno apposito per la messa in onda sulle reti Rai e uno più “libero” trasmesso sulle emittenti private.
Sempre per lo stesso motivo, nello spot Kids primavera/estate, è stata aggiunta una breve immagine della “mamma” che guarda i bambini dalla finestra di casa, così da far passare l’idea che i bambini sono sempre sotto osservazione e mai lasciati soli. Tuttavia, la casa non esiste: c’è solo una finestra finta.

La coerenza tra i film

Un elemento di coerenza tra i due film primaverili è dato dai rispettivi finali: in quello Adulti ci sono fogli che svolazzano, mentre in quello Kids ci sono colombe in volo.

La musica dello spot

Il brano che fa da commento sonoro allo spot è di Gabriel Yared e si intitola “C’est le vent, Betty”. Come si intuisce dal titolo, è stato realizzato per il film di Beneix ed è dunque tratta dalla sua colonna sonora.

Il consulente: Francesco Alberoni

Stefanel in quel periodo aveva come consulente il sociologo e giornalista Francesco Alberoni. Badiani racconta che il contributo di Alberoni alla campagna fu la virgola sullo slogan: “L’amore, addosso”.

I premi

La campagna vinse diversi premi: 2° premio assoluto, 1° premio di categoria, premio per la miglior fotografia al Festival del Film Pubblicitario italiano, poi 1° Premio di Categoria in Spotitalia e Premio della Giuria in Pubblicità & Successo.

Maurizio Badiani

E’ stato Direttore Creativo di grandi agenzie come McCann Erickson, J.W.Thompson, Publicis. Creativo pluripremiato, oggi si interessa di costume e arte. Ha scritto due libri: “Dalla matita al mouse” (2018) con Gianfranco Marabelli (altro grande della pubblicità degli anni 80 e 90) e “Avrei da ridire – Divagazioni su pubblicità e dintorni” (2021)

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La campagna Scavolini 84 con Raffaella Carrà: ecco il video esclusivo del backstage.

In questo documento esclusivo, vi porto dietro le quinte della campagna delle cucine Scavolini del 1984, la prima con Raffaella Carrà come testimonial, quella con cui nacque lo slogan “La più amata dagli italiani”.

Nelle immagini si possono anche scorgere le figure di Sergio Japino e Gianni Boncompagni, coinvolti anch’essi nella realizzazione della campagna in qualità rispettivamente di coreografo e regista.

Per saperne di più su questa campagna consulta il post “Raffaella Carrà e Scavolini: “un successo tutto italiano” nella pubblicità anni 80.

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Nuvenia Pocket, sicura e vai! Intervista alla protagonista.

Alzi la mano chi di voi non hai mai visto lo spot in cui una giovane paracadutista, buttandosi da un aereo, ci rivela di usare Nuvenia Pocket. Ehi, voi del 1990, abbassate le mani: siete troppo piccoli.
Fu un vero bombardamento pubblicitario quello che la Sodalco mise in atto dal 1985 al 1990, forse anche fino al 1992. Molti si saranno chiesti: ma quella era veramente una paracadutista? O era la solita modella messa lì a far immagine? Non vi dico l’emozione quando, un bel giorno del 2006, mi ritrovai davanti questo messaggio:

“come posssssso ringraziarvi?Sono Sara (ormai quarantenne)protagonista dello spot…lo farò vedere ai miei figli:-))”

Non mi feci scappare l’occasione di dare fondo a tutte le curiosità che avevo su quello spot-mito. Ne venne fuori questa intervista, pubblicata proprio in quell’anno su Spot 80.

La protagonista si chiama Sara Sacchet: è lei la paracadutista del Nuvenia. Anche se, a guardare il suo curriculum, l’apparizione nello spot risulta essere niente più che un dettaglio.

nel 1985 nel 2006

Sara Sacchet - Spot Nuvenia Pocket nel 1985
Sara Sacchet nel 1985, scatto tratto dallo spot anni 80 di Nuvenia Pocket
Sara Sacchet Nel 2006
Sara Sacchet nel 2006

Michele: Ciao Sara, benvenuta! E’ strano, è forse la prima volta in cui l’intervistata trova l’intervistatore. Come ci hai trovati?
Sara: Ciao a tutti voi! Il vostro sito l’ho trovato per caso: una ragazza di Bologna mi ha scritto chiedendomi se per caso avessi il video della pubblicità Nuvenia da poter inserire nella sua tesi di laurea. In quegli anni non avevo mai pensato di registrarlo… così ho provato a cercarlo con Google e ho scoperto il vostro super-mega sito! Ma i mitici siete voi!! Vi ho inserito subito tra i miei preferiti: che gran lavoro avete fatto! 🙂

M: Troppo buona… non ce lo ripetere che poi ci gasiamo 🙂 Toglici la prima curiosità: noi abbiamo 2 versioni dello spot: una dell’85 e una dell’87, ma in che anno lo avete effettivamente girato?
S: Lo spot è stato girato nel 1985; mantenendo poi le stesse riprese di paracadutismo, ho girato gli “interni” in studio a Milano in 3 annate diverse (85-86-87) a seconda della confezione “Nuvenia Pocket” che cambiava.

M: Cosa facevi nella vita e quanti anni avevi quando è stato girato?
S: Sono nata a Bolzano il 31 ottobre 1964, quindi nell’85 avevo 21 anni e studiavo all’ISEF… e poi ovviamente passavo i miei fine-settimana e ferie a saltare dagli aeroplani.

M: In che modo sei stata scelta?
S: Il videoman dello spot è Pio Geminiani, di Milano, paracadutista che lavorava in ambito pubblicitario e amico di mio marito. Io e mio marito ci siamo conosciuti in aeroplano nel 1983 a Bolzano durante una gara di paracadutismo e non ci siamo più lasciati. Io mi sono trasferita subito a Firenze per continuare lì i miei studi e lanci e a Firenze vivo tutt’ora [2006, ndr]. Pio mi ha proposto alla Sodalco per quest’idea di spot… e loro hanno accettato.

M: Raccontaci come e dove si sono svolte le riprese e quanto sono durate.
S: Le riprese in aria sono iniziate a Voghera (località scelta per la vicinanza a Milano, valutati i costi di trasferimento della troupe); poi, visto che la nebbia e il cielo grigio facevano da padroni, siamo andati a Oristano, in Sardegna dove abbiamo passato una settimana fantastica tra lanci e mangiate di pesce.

M: Puoi raccontarci qualche retroscena divertente sulle riprese?
S: Retroscena divertenti non ce ne sono stati: per me era comunque bellissimo fare lanci… ed essere anche pagata per farlo 🙂

M: Ma sei veramente tu che ti butti dal paracadute o c’è una controfigura?
S: No, non c’era nessuna controfigura: la paracadutista dello spot sono io; poi ho continuato per anni a fare competizioni nella categoria “Figure in Caduta Libera” a 4 e 8 elementi (in pratica completare correttamente più figure in 4 o in 8 in 35 e 50 secondi rispettivamente dalla quota di 3.050 e 3.960 metri).

M: Che effetto ti fa sapere che, dopo anni, tu e lo spot Nuvenia, sebbene fino a oggi gran parte d’Italia non sapesse il tuo nome, sono diventati un mito nella storia della pubblicità? E che effetto ti fa rivederti nello spot dopo tutto questo tempo sulle nostre pagine?
S: Rivedermi nello spot è stato… strano: il tempo vola veramente. Però ho guadagnato 100 punti nei confronti di mio figlio: mitica, la mamma in tv è trooooppo forte! Mio figlio ha 15 anni, è un tipo totalmente “acquatico” gioca a pallanuoto e non ha nessuna intenzione di fare paracadutismo (assolutamente libero di fare qualsiasi scelta… e a pallanuoto al massimo rimedia qualche livido in partita…). Comunque per anni in aeroporto ero “quella della Nuvenia”: per quel periodo era stata una novità. E poi, anche se qualcuno non aveva notato lo spot, la “TV DELLE RAGAZZE” di Rai 3 nel 1989 presentata da Serena Dandini aveva un angolo fisso con Angela Finocchiaro vestita da paracadutista che si schiantava a terra in ogni puntata, parodia davvero esilarante della mia pubblicità.

M: E’ stata la tua unica apparizione nel campo della pubblicità?
S: Prima e unica pubblicità, non ero molto interessata al mondo pubblicitario e quel mondo non era interessato a me 😉 Però mi hanno rincorso inutilmente per 3 anni quelli di “Meteore”: a mio parere programma tristissimo, dove in studio eri trattato da mummia ambulante… ma vedi se posso finire così!

M: Domanda ovvia ma che serve: cosa fa “la ragazza del paracadute” al giorno d’oggi? (Raccontaci cosa fai nella vita adesso!)
S: Oggi in due parole: insegno educazione fisica, finiti lanci e competizioni ho dato gli esami prima da giudice nazionale e poi da giudice-arbitro internazionale e sono stata Capo Giudice-Arbitro ai Mondiali di Paracadutismo in Germania ad agosto 2006. Faccio parte del Consiglio Direttivo della Federazione Italiana di Paracadutismo Sportivo di cui mio marito è il Vice Presidente e sono il Delegato Italiano alla Federazione Aeronautica Internazionale (bisogna alternare tute ginniche ai tailler e tacchi…) Insomma, sono rimasta come si dice nell’ambiente 🙂

M: beh, niente male davvero. Complimenti!
S: Ah, un ultima cosa, nel caso possa interessarvi… in squadra con mio marito Gian Luca all’epoca c’era anche Luca Levis, Fritz per gli amici… vi ricordate il Mago G della Galbusera?
M: Ma daaaaaaiiiii… ci mancava solo questa… a questo punto non puoi non metterci in contatto con lui! Per adesso ti ringraziamo, sei stata davvero gentilissima.
S: Grazie a voi!

Guarda tutti gli spot Nuvenia su Spot 80:

Perchè Spot 80?

Nel 2004, all’inizio dell’avventura di Spot 80, tra i collaboratori c’era Cristiano, detto “Antipop”, tra i primi a dare fiducia a questo progetto. Cristiano, oltre a fornire gli spot in suo possesso, scrisse anche l’introduzione al sito. Era molto bella e ho deciso di ripostarla qui. Col passare degli anni, di Cristiano ho perso le tracce. Se ripassasse da queste pagine e leggesse le sue parole, sarebbe bello risentirlo. Chissà…

Nostalgia, nostalgia canagliaaa…

Cantavano così Albano e Romina, l’inscindibile (e adesso scissa) coppia della canzonetta italiana.

Già, nostalgia. Ad ogni generazione la sua: ad alcuni i favolosi 60, ad altri i turbolenti 70, a noi, “ventitrentenni” del duemila, sono toccati gli anni ottanta.

Già, gli ottanta. Quelli dello yuppismo, del rambismo, del reaganismo, del machismo, del craxismo, del drive-in-ismo, di tanti ismi che all’epoca furoreggiavano, ma a guardarli adesso, fanno quasi tenerezza… vi ricordate il successo delle varie scuole di sopravvivenza?

Però non c’era solo quello. Fra neon, gel, manager “rrrampanti” e “Milano da bere”, ci sono state anche cose che hanno lasciato un segno profondo.

Questo sito, infatti, vuole dare un’occhiata a quegli anni da un punto di vista un po’ diverso: perché proprio in quegli anni avviene una vera e propria rivoluzione, che ha segnato anche la società in cui viviamo oggi (vi vedo già pensare: “Eeeeh, esagerato!” Nonnonnò, per niente, andate avanti a leggere, e capirete cosa intendo).

Nei primi anni 80, infatti, nascono (o meglio, “emergono”) le cosiddette tv private: Canale 5, Italia 1 e Rete 4 – queste ultime non ancora mediasettiane – diventano il nuovo metro di paragone per la Rai, che fino ad allora aveva avuto come unica concorrente… se stessa, con il famoso “secondo canale” (Rai 3 doveva ancora arrivare: si vedeva solo in certe zone, in certi orari, e generalmente si prendeva malissimo. Preistoria…) Le nuove tv, ovviamente, non possono reggersi economicamente sul canone, ma devono fare ricorso ad altre modalità di finanziamento che sono fondamentalmente due: sponsor e pubblicità. Soprattutto pubblicità.

Fino ad allora, sia gli spettatori che i pubblicitari italiani avevano vissuto nel mondo di Carosello, che in realtà era un caso unico al mondo: non si trattava di spot ma di veri e propri cortometraggi di un paio di minuti che in realtà col prodotto c’entravano di solito molto poco, relegando ai secondi finali una breve presentazione, generalmente piuttosto slegata dal resto del filmato.

Di colpo, invece, ci si trova a dover fare i conti con un linguaggio e con delle modalità di comunicazione completamente diverse. Se il glorioso Carosello era un vero e proprio show, con un determinato orario di trasmissione e dei canoni ben codificati, adesso bisogna “fare cassa”, e quindi inserire la pubblicità dove si può e quanta più si può. Ergo: filmati più brevi e più numerosi. La durata viene compressa entro i canonici 30 secondi (o meno), quindi non c’è più molto tempo per stare lì a fare scenette di impronta teatrale: bisogna catturare l’attenzione e vendere il prodotto, puntare dritti al sodo. I ritmi accelerano, il montaggio diventa spesso frenetico, il racconto lascia il posto a metafore e suggestioni. In breve, al centro dello spot non c’è più la parola, ma l’immagine.

Sempre per lo stesso motivo, lo slogan, che già in passato era importante, diventa fondamentale; così anche per la musica, che a volte è così azzeccata da diventare lo spot, il prodotto. Un esempio? Pensate solo al promo di Canale 5… “papparappa parappà-pa!”

Insomma, cambia tutto o quasi tutto il linguaggio della pubblicità, e con questo anche quello della tv in generale. Lo storico “Drive In”, ad esempio, porta il segno della velocità dello spot, con sketch generalmente brevi, intervallati da stacchetti musicali che – a loro volta – sono veri e propri jingle che “vendono” il prodotto-trasmissione. Il “tormentone” dei comici diventa un personalissimo slogan che identifica il personaggio (se io dico “E’ lui o non è lui? Cerrrrrrrrrrto che è lui” immediatamente vi viene in mente Ezio Greggio ed l’obbrobrioso quadro di Teomondo Scrofalo. Vero?) Questa trasformazione si riflette anche nella vita quotidiana: dalla pubblicità vengono mutuati modi di dire (“Io ce l’ho profumato!”), atteggiamenti, perfino il look. Anche il nostro “attention span”, cioè la soglia di attenzione, si accorcia: ve lo immaginate se adesso nel bel mezzo di un break pubblicitario vi capitasse uno spot “Carosello-style” che supera i due minuti? Come minimo, dopo il primo minuto vi sareste già stufati. Perché, in fin dei conti, è la modalità di fruizione che è cambiata: prima eravamo noi a sederci volontariamente davanti alla tv per vedere una serie di brevi spettacoli, adesso è la pubblicità che deve rincorrerci e cercare di richiamare la nostra attenzione. Insomma, da spettatori attivi a spettatori passivi che devono essere, in qualche modo, “svegliati”. Per questo è necessario ricorrere a immagini vivaci, slogan facilmente memorizzabili e jingle “ficcanti”. A volte questo meccanismo porta a dei successi clamorosi, a volte a delle ciofeche inimmaginabili.

Negli anni 80, la pubblicità basata sullo spot è ancora un po’ un “laboratorio”, perché sia i pubblicitari che gli spettatori devono abituarsi ad un nuovo linguaggio. Spot80.it nasce – per gli amanti, come noi, della pubblicità come mezzo di comunicazione – un po’ come analisi di questo particolare periodo, che a volte presenta dei colpi di genio spettacolari e altre delle ingenuità colossali. Ma soprattutto è un “archivio della memoria”, uno spazio per il modernariato televisivo e sociale, perché non vengano persi certi piccoli capolavori e, allo stesso tempo, certi fallimenti totali. Per quelli che hanno voglia di vedere “come eravamo”.

Per quelli che vogliono rivedere un po’ del loro passato.

Per quelli – come noi di Spot 80 – che con quegli spot ci sono cresciuti.